Oggi voglio parlarvi della policistosi ovarica e del ruolo nutrizionale nella gestione della simdrome. 

Cos’ è la sindrome dell’ovaio policistico e le sue cause

La sindrome dell’ovaio policistico è una patologia multifattoriale e quindi dovuta ad un insieme di disordini endocrini che hanno come conseguenza cicli anaovulatori e iperandrogenismo.

L’esordio si ha di solito in età puberale e la diagnosi viene spesso fatta dopo i 20 anni. Le cause sono da riscontrare da fattori genetici e ambientali. I sintomi caratteristici della sindrome dell’ovaio policistico sono: amenorrea, polimenorrea, ipertricosi, irsutismo, alopecia, seborrea, acne (questultimi legati all’iperandrogenismo). Chi presenta la sindrome tende a essere in sovrappeso o obeso, può presentare insulinorestistenza, ansia e drepressione, inferlità e rischio di aborti spontanei e nei casi più gravi può svilupparsi un calcinoma dell’endometrio.

La sindrome dell’ovaio policistico: dieta e alimentazione

 I consigli nutrizionali che do alle donne che vengono da me in studio con la sindrome dell’ovaio policistico prevedono innanzitutto una dieta low-carb a basso carico glicemico (a meno che non sia presente amenorrea con sottopeso). Vanno eliminati latte e derivati non per il lattosio, ma per le caseine che sono dei disregolatori endocrini. Va eliminata la soia, ad eccezzione della soia biologica fermentata.

Gli alimenti da preferire invece sono sicuramente le proteine nobili e i grassi salutari (carne bianca, pesce ricco di omega-3, uova, olio extravergine di oliva, olio di cocco, avocado. Vanno poi preferite le spezie, erbe aromatiche, verdure e centrifugati che hanno un ruolo antinfiammatorio. 

Importante inoltre è la suddivisione dei macronutrienti. Va fatta sicuramente una colazione abbontante costituita da carboidrati, proteine e grassi. Un pranzo leggere in cui i carboidrati possono anche essere inseriti tutti i gironi, e una cena molto leggera costituita anche solo da proteine e verdure. Gli spuntini vanno integrati solo se necessario.

L’eliminazione del glutine va infine valutata solo in presenza di infertilità.

Vanno eliminati tutti gli zuccheri semplici e i dolcificanti (ad es. saccarina, aspartame, ecc…), e bisogna bere almeno 2 litri di acqua al giorno.

E’ chiaro che questi sono dei consigli generici per la sindrome dell’ovaio policistico, per un piano alimentare personalizzato c’è bisogno di un’accurata anamnesi fatta attraverso un’attenta valutazione.

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