Vista la collaborazione con il Centro di Fecondazione Assistita Embryos (Sede di Mirabella) che da qualche mese mi ha permesso di approfondire la tematica della fertilità, riporto in questo articolo alcuni spunti per comprendere meglio come una corretta alimentazione può incidere positivamente e preservarla.

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In ambito scientifico, la fertilità è intesa come la capacità dell’essere umano di riprodursi e di cui non bisogna preoccuparsene solo quando si manifesta il desiderio di diventare genitore, ma che invece andrebbe preservata durante tutto l’arco della vita.

In generale, la capacità riproduttiva di un individuo dipende da diversi fattori tra i quali l’età, lo stile di vita, la presenza di patologie (anche latenti), la vita lavorativa e, per ultimo ma non meno importante, lo stile alimentare.

Per le donne, oltre ai fattori indicati, l’indice di fertilità può dipendere anche dalla qualità e dalla regolarità del ciclo mestruale e dalla riserva ovarica. In alcuni casi anche l’utilizzo (passato) della pillola anticoncezionale può essere determinante.

Generalmente si parla di infertilità quando una coppia non riesce ad avere un figlio dopo un anno di rapporti non protetti, anche se l’Organizzazione Mondiale della Sanità parla invece di 24 mesi.

Ma soffermiamoci sull’alimentazione e su come una dieta equilibrata può migliorare la fertilità e la vita sessuale sia dell’uomo che della donna.

Fertilità e alimentazione: l’importanza dell’equilibrio ossidativo per la riproduzione e il concepimento

Facciamo un passo indietro, per capire cosa è l’equilibrio ossidativo e come si correla alla capacità di riproduzione di un individuo.

Per equilibrio ossidativo si intende la capacità dell’organismo di bilanciare gli elementi ossidanti e quelli antiossidanti prodotti nei tessuti, nelle cellule e nelle macromolecole biologiche. Mantenere tale bilanciamento risulta di vitale importanza per il concepimento e, in tale processo, determinanti sono i radicali liberi (ROS). Questi ultimi di per se non sono dannosi e se in eccesso, in una normale condizione fisica, attivano la difesa cellulare antiossidante che li neutralizza e contribuisce a ristabilire l’equilibrio ossidativo.

Nel caso in cui l’azione dei radicali liberi (ROS) sia maggiore di quella antiossidante della cellula si verifica un disequilibrio, detto anche stress ossidativo, che sul lungo periodo può incidere notevolmente sulla probabilità di riprodursi. C’è da dire che questa condizione biologica non incide soltanto sulla fertilità di coppia ma anche su tante altre disfunzioni e altre patologie.

Per intenderci, la probabilità di avere un bambino è direttamente proporzionale al mantenimento nel tempo dell’equilibrio ossidativo delle cellule.

Anche in questo caso, la corretta alimentazione è determinante. Una dieta equilibrata quindi consente non solo di mantenere un corretto peso corporeo, un buon funzionamento ormonale e un miglioramento della qualità ovocitaria, ma anche di ridurre lo stress ossidativo e le infiammazioni cellulari legate all’ipofertilità, di ampliare le probabilità di concepimento e di successo delle procedure di procreazione medicalmente assistita (PMA).

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Fertilità e alimentazione: alcuni consigli nutrizionali

Non esiste “una dieta valida” da seguire per incrementare/mantenere l’indice di fertilità, ma protocolli alimentari personalizzati che la nutrizionista può elaborare di volta in volta solo dopo un’attenta anamnesi alimentare e patologica.

E’ possibile però elencare alcuni consigli nutrizionali per aumentare la fertilità:

  1. Bilanciare correttamente zuccheri e carboidrati, specie per la donna, per favorire il ciclo ovulatorio (condizione indispensabile per la secrezione di progesterone e per l’equilibrio tra estrogeni e progesterone).
  2. Seguire un’alimentazione quanto più equilibrata, varia e antinfiammatoria per migliorare la qualità ovocitaria (prediligere cereali integrali, ad esempio).
  3. Ridurre notevolmente il consumo di latticini e di altri prodotti caseari (latte, formaggi, panna, yogurt e creme derivate). E’ stato dimostrato da diversi studi scientifici che vi è una diminuzione del 5% dei livelli sierici di estrogeni per ciascuna porzione di latte e latticini sia magri che interi; tuttavia, questo fattore non sembra influenzare l’ovulazione. Si deduce che il consumo di qualsiasi tipo di latte e derivato del latte sia controindicato per quelle donne che hanno bassi livelli di estrogeni nel sangue (condizione frequente in caso di amenorrea).
  4. Ridurre il numero di caffè, sostituendolo di tanto in tanto con una tazza di tè verde.
  5. Incrementare il consumo di folati (vegetali a foglia verde come spinaci, avocado, fragole e asparagi).
  6. Ridurre l’intake di carboidrati scegliendo sempre prodotti tracciabili e di elevata qualità.
  7. Evitare di consumare soia e derivati.
  8. Non abusare di alimenti ricchi di isoflavoni vegetali, come legumi e semi di lino.
  9. Assumere le giuste quantità di proteine animali (se non si volesse mangiare carne, la si può sostituire con pesce e uova, purché si tratti di uova biologiche e pesce proveniente da mari italiani). In generale, gli alimenti ad elevato indice proteico sono quelli con il più alto livello di contaminazione (pesticidi, sostanze chimiche, ecc…) quindi è importante valutarne provenienza delle materie prime e processi produttivi o di trasformazione. Un elevato livello di contaminanti presenti nei cibi potrebbero alterare il sistema endocrino e quindi influenzare negativamente la fertilità.

Fertilità e alimentazione: gli alimenti per la fertilità maschile

Per l’alimentazione dell’uomo sono da preferire:

Pomodori – contengono licopene, che migliora la motilità degli spermatozoi

Ortaggi a foglia verde – Contengono Vitamina C, Vitamina A e Acido Folico, importanti per la produzione di spermatozoi sani

Agrumi – Contengono Vitamina A, Vitamina C e Antiossidante, che migliorano la motilità degli spermatozoi

Carote – Contengono Beta-carotene che protegge lo sperma

Fagioli – Contengono Acido Folico e Zinco, che aiutano a produrre spermatozoi sani e a ridurne la tendenza all’agglutinazione

Pesce – Contiene Omega-3, che migliora la qualità del seme

Uova – Contengono Zinco che impedisce agli spermatozoi di agglutinarsi

Frutta secca – Contiene Zinco e Coenzima Q10, un antiossidante molto efficace

Olio extravergine d’oliva – Contiene antiossidanti che migliorano la qualità degli spermatozoi

Cosa si evince da tutto questo? Semplice! Una Dieta Mediterranea equilibrata contribuisce in maniera positiva a migliorare o tenere alti i livelli di fertilità sia maschile che femminile.

Discorso diverso per chi sta seguendo un percorso di procreazione medicalmente assistita (FIVET) o intende seguirlo. Per queste persone esistono dei veri e propri protocolli dietetici specifici che la nutrizionista deve elaborare di volta in volta in accordo con il medico specialista.

C’è da dire, infine, che è ormai prassi far uso di integratori alimentari nutraceutici a base di vitamine e antiossidanti che incidono sulla fertilità. Il loro utilizzo però non è ancora supportato appieno dalla comunità scientifica.

Da parte mia, bazzicando in giro per il web, mi sono imbattuta in questo nuovo integratore nutraceutico: il ProNubio della Genesis Pharma di Milano. Non so ancora se sia efficace o meno, ma ha attirato la mia attenzione perché (come dice chi lo produce) stimola la produzione del glutatione, che è una sostanza utile ad attivare il sistema antiossidante delle cellule. Approfondirò l’argomento a breve.