Cosa sono i diverticoli?
La malattia diverticolare conosciuta anche come “diverticolosi”, comprende uno spettro di condizioni cliniche che condividono la stessa alterazione anatomopatologica – la formazione di estroflessioni sacciformi della mucosa e sottomucosa del colon (i cosiddetti diverticoli del colon) e che vanno dalla forma asintomatica alla forma complicata, nella quale l’infiammazione dei diverticoli (diverticolite) si associa alla presenza di ascessi, fistole, perforazione o sanguinamento.
La diverticolosi del colon è una delle patologie più frequenti nei Paesi Occidentali, con una prevalenza che aumenta con l’età, oscillando dal 10% (prima dei 50 anni) a valori superiori al 60% (dopo gli 80 anni).
I diverticoli si formano attraverso zone di relativa debolezza della parete muscolare dell’intestino. Tali estroflessioni sono più frequenti nel sigma, tratto dell’intestino crasso che è sottoposto ad una maggiore pressione e di conseguenza ne facilita la formazione. Hanno un diametro di 3-10 mm, anche se in alcuni casi possono superare i 2 cm. Le cause della malattia diverticolare sono multifattoriali e possono dipendere sia da fattori dietetici che da alterazioni strutturali della parete intestinale e alterazioni della motilità intestinale.
Diverticolosi del colon: la dieta, gli alimenti consigliati e gli alimenti da evitare
Di seguito una serie di consigli nutrizionali volti a modificare lo stile alimentare dei pazienti asintomatici o che presentino minimi disagi e che non richiedono quindi un trattamento farmacologico.
1. E’ importante che vengano usati alimenti antifermentativi e disinfettanti intestinali, come la cannella, i chiodi di garofano, il peperoncino, lo zenzero e la curcuma, questo per evitare che ci possa essere infezione o distensione delle anse intestinali, perché si moltiplicherebbe il numero di sacche diverticolari;
2. Ridurre il consumo di formaggi e derivati del latte e con essi il consumo di dolci o alimenti ad alto indice glicemico perché porterebbero ad un aumento dei batteri patogeni come candida e parassiti;
3. Consumare verdure con minore percentuale di fibra e cellulosa, prediligere ad esempio le zucchine, le melanzane, che sono indicate soprattutto nei casi di stipsi, saranno inoltre utili la lattuga lessa, i broccoli, i peperoni arrosto, i cavolfiori, gli agretti, le indivie belghe, la valeriana, inoltre suggerisco di utilizzare come condimento olio, aglio e peperoncino (questi ultimi per la loro azione antimicrobica).
4. Nei pazienti in cui non siano presenti intolleranze specifiche è possibile consumare a colazione o durante gli spuntini, lo yogurt intero bianco senza zuccheri aggiunti, in modo tale da migliorare la microflora intestinale.
5. E’ importante nei casi in cui sia presente stipsi, facilitare il transito intestinale, stimolando gli epatociti (cellule del fegato) mediante un uso corretto e moderato di alimenti soffritti e fritti.
Nei casi in cui invece sia presente dolore acuto e localizzato, associato a febbre e brividi, bisognerà richiedere una terapia medica poiché questo quadro patologico definito “diverticolite” potrebbe complicarsi fino a causare peritonite e fibrosi retroperitoneale.