L’approccio nutrizionale nella gestione della diarrea improvvisa

La diarrea acuta, definita come l’emissione di tre o più scariche di feci liquide o semiliquide nelle 24 ore, con una durata inferiore a 14 giorni, rappresenta un disturbo gastrointestinale estremamente comune. Sebbene spesso autolimitante, può portare a significative perdite di liquidi ed elettroliti, con il rischio di disidratazione, soprattutto in soggetti vulnerabili come bambini, anziani e immunocompromessi. La gestione nutrizionale gioca un ruolo cruciale non solo nel contrastare la disidratazione ma anche nel favorire il ripristino della funzione intestinale e l’assorbimento dei nutrienti. Questo articolo si propone di delineare le strategie alimentari basate sull’evidenza scientifica per affrontare la diarrea acuta.

Reintegrazione idrica ed elettrolitica: La priorità assoluta

Il cardine della terapia della diarrea acuta è la prevenzione e il trattamento della disidratazione. Le perdite di acqua e sali minerali attraverso le feci liquide devono essere compensate prontamente. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’uso di soluzioni reidratanti orali (SRO) a bassa osmolarità. Queste soluzioni contengono una miscela bilanciata di glucosio, sodio, potassio, cloruro e citrato, progettata per facilitare l’assorbimento di acqua e elettroliti a livello intestinale. Il glucosio, infatti, sfrutta il cotrasporto attivo sodio-glucosio nell’intestino tenue, consentendo un migliore assorbimento del sodio e, di conseguenza, dell’acqua. È fondamentale che le SRO siano somministrate in piccole quantità ma frequentemente, soprattutto dopo ogni scarica diarroica.

Alternative alle SRO commerciali, seppur meno efficaci nella gestione di una disidratazione significativa, possono includere bevande casalinghe come brodo vegetale o tè leggero zuccherato, purché non eccessivamente concentrati. Le bevande ad alto contenuto di zuccheri semplici (es. succhi di frutta concentrati, bibite gassate) sono da evitare, poiché l’elevata osmolarità potrebbe peggiorare la diarrea per effetto osmotico.

Alimentazione durante la diarrea: Cosa mangiare e cosa evitare

Contrariamente a vecchie credenze che suggerivano il digiuno, le attuali linee guida raccomandano di riprendere un’alimentazione leggera il prima possibile, non appena il paziente è in grado di tollerare il cibo. Il digiuno prolungato può infatti aggravare il danno alla mucosa intestinale e rallentare il recupero.

Alimenti consigliati:

  • Carboidrati complessi: Riso bianco, patate lesse, pane tostato (meglio se bianco, per ridurre l’apporto di fibre indigeribili), carote lesse. Questi alimenti sono facilmente digeribili e forniscono energia senza appesantire l’intestino.
  • Proteine magre: Pollo o tacchino lesso o al vapore (senza pelle), pesce magro (es. merluzzo, sogliola) lesso. Le proteine sono essenziali per il ripristino dei tessuti e per il mantenimento della massa muscolare.
  • Frutta a basso contenuto di fibre e ben tollerata: Banane mature (ricche di potassio, utile per compensare le perdite), mele cotte o grattugiate (la pectina presente può aiutare a solidificare le feci).
  • Latticini fermentati (con cautela): Alcuni pazienti possono tollerare piccole quantità di yogurt bianco magro con fermenti lattici vivi, che possono contribuire a ripristinare la flora intestinale benefica. Tuttavia, in caso di intolleranza transitoria al lattosio (frequente dopo un episodio di diarrea grave), è preferibile evitarli inizialmente.
  • Verdure cotte e passate: Zuppe di verdure (senza legumi o verdure particolarmente fibrose) possono essere una buona fonte di liquidi e nutrienti.

Alimenti da evitare:

  • Alimenti ad alto contenuto di fibre insolubili: Cereali integrali, legumi, verdure a foglia verde crude, frutta con buccia e semi. Queste fibre possono aumentare il transito intestinale.
  • Alimenti ricchi di grassi: Fritti, alimenti processati, carni grasse, insaccati. I grassi rallentano lo svuotamento gastrico e possono peggiorare la diarrea.
  • Alimenti e bevande zuccherate: Dolci, caramelle, bevande gassate, succhi di frutta concentrati. L’alto contenuto di zuccheri può causare un effetto osmotico e aggravare la diarrea.
  • Prodotti lattiero-caseari (inizialmente): Come accennato, l’intolleranza transitoria al lattosio è comune. È consigliabile reintrodurli gradualmente.
  • Caffeina e alcol: Entrambi possono avere un effetto diuretico e irritare la mucosa intestinale.
  • Alimenti piccanti o molto speziati: Possono irritare ulteriormente l’intestino.

Ruolo dei probiotici

I probiotici, definiti come “microrganismi vivi che, se assunti in quantità adeguate, conferiscono un beneficio per la salute all’ospite”, hanno dimostrato di poter ridurre la durata e la severità della diarrea acuta in alcuni contesti. In particolare, ceppi come Lactobacillus rhamnosus GG e Saccharomyces boulardii sono tra i più studiati e raccomandati, soprattutto nella diarrea associata ad antibiotici e nella diarrea virale (es. da rotavirus). L’evidenza suggerisce che i probiotici possano ripristinare l’equilibrio della flora intestinale, competere con i patogeni e modulare la risposta immunitaria locale. La loro somministrazione dovrebbe essere considerata un’integrazione alla terapia di reidratazione.


Note ed eccezioni per soggetti con patologie specifiche

La gestione alimentare della diarrea acuta può richiedere modifiche specifiche in presenza di patologie preesistenti. È fondamentale che questi pazienti consultino il proprio medico o dietologo per un piano personalizzato.

Diabete Mellito

Per i soggetti diabetici, la diarrea acuta presenta sfide aggiuntive legate al controllo glicemico.

  • Monitoraggio della glicemia: La disidratazione e le alterazioni alimentari possono influenzare drasticamente i livelli di glucosio nel sangue. È essenziale monitorare la glicemia con maggiore frequenza.
  • Soluzioni reidratanti orali: Mentre le SRO sono cruciali, quelle standard contengono glucosio. I diabetici dovrebbero usare SRO con cautela, sotto supervisione medica, e considerare opzioni a basso contenuto di zuccheri se disponibili e appropriate. In alternativa, il brodo salato e l’acqua possono essere usati per la reidratazione di base, ma è importante integrare gli elettroliti.
  • Alimenti: Sebbene i carboidrati semplici come riso bianco e patate siano raccomandati per la diarrea, i diabetici devono bilanciarne l’assunzione per evitare picchi glicemici. Porzioni controllate e l’associazione con proteine magre possono aiutare a modulare la risposta glicemica. Evitare dolcificanti artificiali in eccesso, poiché alcuni possono avere effetti lassativi.
  • Farmaci: La diarrea può alterare l’assorbimento dei farmaci ipoglicemizzanti. È cruciale discutere con il medico eventuali aggiustamenti della terapia insulinica o orale.

Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI): Morbo di Crohn e Colite Ulcerosa

I pazienti con MICI sono particolarmente vulnerabili durante un episodio di diarrea acuta, che può aggravare la loro condizione di base o essere un sintomo di una riacutizzazione.

  • Riacutizzazione vs. Infezione: Distinguere tra una riacutizzazione della MICI e una diarrea infettiva acuta (gastroenterite) è fondamentale, poiché la gestione terapeutica è diversa.
  • Dieta a basso residuo: Per questi pazienti, può essere ancora più imperativo mantenere una dieta a basso residuo per ridurre l’irritazione intestinale. Ciò include evitare completamente fibre insolubili, semi, frutta con buccia e verdure crude.
  • Monitoraggio nutrizionale: A causa del malassorbimento cronico tipico delle MICI, la diarrea acuta può esacerbare le carenze nutrizionali. L’integrazione di vitamine e minerali (in particolare potassio, magnesio, zinco, vitamina D e B12) può essere necessaria, sotto guida medica.
  • Lattosio: L’intolleranza al lattosio è comune nelle MICI, quindi i prodotti lattiero-caseari devono essere evitati o introdotti con estrema cautela.
  • Consulenza specialistica: La gestione di questi pazienti dovrebbe sempre avvenire in stretta collaborazione con il gastroenterologo e il nutrizionista.

Sindrome dell’Intestino Irritabile (SII)

I pazienti con SII spesso sperimentano alterazioni dell’alvo, inclusa diarrea, anche in assenza di gastroenterite.

  • Identificazione dei trigger: Durante un episodio di diarrea acuta, i pazienti con SII dovrebbero continuare a evitare i “trigger” alimentari noti per peggiorare i loro sintomi.
  • Dieta FODMAP: Una dieta a basso contenuto di FODMAP (Fermentable Oligo-, Di-, Mono-saccharides And Polyols) è spesso raccomandata per la gestione della SII. Durante la diarrea acuta, l’aderenza ai principi di questa dieta può aiutare a ridurre l’irritazione intestinale, evitando alimenti che fermentano facilmente nell’intestino.
  • Idratazione: La reidratazione è prioritaria come per tutti i pazienti, ma l’attenzione alla composizione delle SRO per evitare dolcificanti o ingredienti che potrebbero scatenare i sintomi della SII è importante.

Celiachia e Sensibilità al Glutine non Celiaca (SGNC)

Per questi soggetti, l’ingestione di glutine, anche in piccole quantità, può scatenare o peggiorare la diarrea.

  • Dieta senza glutine: È assolutamente fondamentale mantenere una rigorosa dieta senza glutine anche durante un episodio di diarrea acuta, scegliendo attentamente fonti di carboidrati come riso e patate certificati senza glutine.
  • Contaminazione crociata: Particolare attenzione deve essere posta alla contaminazione crociata in fase di preparazione dei pasti.
  • Recupero intestinale: La diarrea può indicare una compromissione dell’assorbimento. È importante continuare a supportare la guarigione della mucosa intestinale con una dieta adeguata.

Il recupero: Graduale reintroduzione degli alimenti

Una volta che la diarrea si è risolta, è importante reintrodurre gradualmente la dieta normale. Questo processo dovrebbe avvenire nell’arco di alcuni giorni, monitorando la tolleranza individuale agli alimenti. Iniziare con porzioni piccole e aumentare progressivamente la varietà e la quantità di cibo. È consigliabile reintrodurre le fibre e i latticini con cautela. Il ripristino di una dieta equilibrata e ricca di nutrienti è fondamentale per recuperare pienamente le energie e ricostituire le riserve corporee.

Conclusioni

La gestione nutrizionale della diarrea acuta si basa su principi chiari e scientificamente validati: pronta reidratazione con SRO, ripresa precoce dell’alimentazione con cibi facilmente digeribili e l’evitamento di alimenti irritanti o lassativi. L’integrazione con probiotici specifici può rappresentare un valido supporto. Adottando queste strategie, è possibile non solo alleviare i sintomi ma anche accelerare il recupero e prevenire complicanze, garantendo un rapido ritorno alla normalità per il paziente. Tuttavia, per i soggetti con patologie preesistenti come diabete, MICI, SII o celiachia, un approccio individualizzato e la consultazione specialistica sono indispensabili alleviare al meglio la fase acuta e prevenire ripercussioni a lungo termine.


Nota Bene: Le informazioni contenute in questo articolo sono a scopo puramente informativo e non intendono sostituire il parere o la diagnosi del medico. In caso di diarrea acuta, specialmente se persistente, grave o accompagnata da altri sintomi (febbre alta, sangue nelle feci, segni di disidratazione severa), o in presenza di patologie croniche, è fondamentale consultare un medico o un nutrizionista.